Se pianificato adeguatamente il guerilla marketing raggiunge un numero elevatissimo di utenti ad un costo contenuto.
Nel nostro articolo ti spieghiamo in cosa consiste il guerrilla marketing e come sfruttarlo al meglio.
Cos’è il guerrilla marketing?
La guerriglia pubblicitaria è una strategia di marketing creativa in cui le aziende cercano di attirare l’attenzione del proprio gruppo target in modo intelligente e spesso anti-convenzionale.
Questo tipo di marketing è nato negli anni 80′ dalle piccole e medie imprese che cercavano di contrastare, con poco budget, le grandi aziende che, con il loro budget altissimo per la pubblicità, canibalizzavo il mercato.
Le idee del guerrilla marketing possono essere divertenti, spiazzanti, insolite o anticonformiste, l’obiettivo è quello di generare attenzione. Infatti, questo tipo di marketing mira a diventare un argomento di conversazione, a essere condiviso sui social media e a rimanere impresso nella mente delle persone. Questa pratica pubblicitaria è conveniente perché rispetto ai metodi di marketing tradizionali, consente di ottenere risultati considerevoli con risorse finanziarie limitate. Il segreto sta nella creatività e nell’ingegno che guidano questa strategia di marketing.
Il guerrilla marketing oggi
Al giorno d’oggi il guerrilla marketing viene usato da enti no-profit, piccole, medie e grandi aziende, specialmente per catturare l’attenzione delle persone in modo originale così da generare una curiosità tale da spingerle ad interessarsi al prodotto pubblicizzato anche se normalmente non lo farebbero.
Spesso inoltre questo tipo di pubblicità è usato anche dalle aziende che vogliono riparare ad un danno d’immagine o vogliono entrare in un nuovo settore. Un’esempio è stata la campagna che McDonald’s ha lanciato nel 2015 per fronteggiare l’ondata di commenti negativi relativi alla qualità dei suoi prodotti culinari, dove ha deciso di offrire la colazione gratis a tutti i clienti che si presentavano nel fast food in pigiama di prima mattina.
Un altro esempio di pubblicità non convenzionale è la campagna messa in atto da Netflix per pubblicizzare l’ultima stagione dello show Black Mirror. Riprendendo il tema di uno degli episodi in cui la protagonista scopre che la sua vita è stata trasformata in una fiction (“Joan è terribile”) senza il suo consenso da una versione fittizia di Netflix chiamata Streamberry.
Il network ha lanciato un sito web Streamberry, che ha dato ai fan della serie la possibilità di caricare le loro foto e creare poster personalizzati con la loro faccia accanto alla scritta “…è terribile”, per vedersi poi sui cartelloni pubblicitari in giro per le città.
Infine, esaminiamo il caso della Möbelwerke Hartmann, un’azienda tedesca che produce mobili in legno sostenibili e di alta qualità come alternativa ai mobili economici in truciolato prodotti dalle grandi catene di mobili.
Per competere con i grandi marchi e accamparsi una fetta di clienti l’azienda ha deciso di personalizzare alcuni suoi camion con gli slogan come “Hamarvik è disponibile altrove” e “Tavoli sottili nel nostro shop” e parcheggiarli nei parcheggi Ikea per attirare così l’attenzione dei clienti del competitor in modo audace ed economico.
Aspetti legali del guerrilla marketing
La guerrilla advertising si trova spesso in una zona grigia della giurisdizione, infatti sebbene sia una strategia perfettamente legale a certe condizioni, in alcuni casi può rappresentare delle insidie a cui è necessario fare attenzione. Per esempio la campagna pubblicitaria Hartmann Möbelwerke è considerata un tipo di pubblicità comparativa e per tanto è legale.